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Mutui casa: si riduce il gap tra richiesto ed erogato

Le cause e le conseguenze del trend negativo

Secondo quanto emerge da un rapporto dell’Eurisc – il sistema di informazioni creditizie del Crif che raccoglie i dati inerenti 78 milioni di posizioni creditizie- nel mese di febbraio 2012 si è registrata una diminuzione del 48 per cento delle domande di mutui rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Il rapporto mutui tra richiesto ed erogato ha segnato un trend negativo dovuto -secondo gli analisti bancari- dal calo delle richieste di surroga; calo determinato in larga misura dall’impennata dello spread che di fatto ha vanificato la convenienza di ricorrere alla surroga.

Oltre al fenomeno descritto vi è da rilevare che i nuovi mutuatari tendono a scegliere il tasso variabile rispetto al tasso fisso, scelta che è favorita dal ribasso dell’Euribor; è diminuita invece l’entità dell’importo medio richiesto che si attesta intorno ai 130 mila euro, un livello decisamente basso che dimostra come si sia invertita la rotta per quanto concerne il rifiuto da parte di una banca a erogare mutui il cui importo viene considerato aleatorio sotto il profilo del rimborso.

La liquidità proveniente dalla Bce si pensava che avesse potuto smuovere il mercato dei mutui per l’acquisto di un’abitazione dopo che i volumi tra mutui richiesi ed erogati era sceso drasticamente alla fine del 2011, tuttavia così non è accaduto in quanto gli istituti di credito hanno preferito acquistare titoli di Stato piuttosto che concedere mutui come in passato.

L’apprezzamento poi dei titoli di Stato a breve, le incertezze economiche per quanto riguarda la moneta unica stanno all’origine di un calo delle compravendite e di conseguenza del crollo della domanda dei mutui.

Se a marzo lo scenario appariva per gli intermediari cautamente ottimistico facendo prevedere una maggiore apertura per quanto riguarda l’erogazione dei mutui, oggi dopo la Grecia e l’iniezione di liquidità alle banche spagnole, tutto è tornato come prima.

Domanda mutuiSe il trend in atto si dovesse pertanto confermare, la conseguenza sarebbe un rafforzamento della stretta creditizia non solo per quanto riguarda i mutui immobiliari ma anche per ciò che concerne il credito al consumo.

Tuttavia, al di là delle più fosche previsioni, resta il fatto che le decisioni che saranno prese a livello politico dai paesi a economia avanzata saranno decisive per rivitalizzare il mercato immobiliare e di conseguenza quello dei mutui.