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Ridurre gli sprechi al ristorante con l’iniziativa “Il Buono che avanza”

Portare via quello che non viene consumato nel locale

Se lo spreco è sempre stato da condannare, anche in passato, mai come oggi in tempi di crisi è un fenomeno da cancellare o ridurre il più possibile. È da qui che nasce il progetto “Il Buono che avanza“, un’idea nata qualche anno fa e che ha come scopo quello di incentivare i cittadini a porre più attenzione sul cibo e sul suo utilizzo.

Pensiamo a quando si va al ristorante: il cibo che resta nel piatto rappresenta, purtroppo, una percentuale alta senza contare quello che viene cucinato in più ma non servito ai tavoli. Il progetto “Il Buono che avanza” ha come obiettivo la riduzione di questo tipo di spreco. Nei locali aderenti all’iniziativa è possibile infatti portare via con se il cibo che non si è consumato per poterlo riutilizzare a casa.

Quella battezzata “Il Buono che avanza” è un’iniziativa davvero lodevole che permette di richiedere al ristoratore, se avanza del cibo nel piatto, la possibilità di portare a casa i propri resti. All’estero prende il nome di “Doggy Bag”, come se il sacchetto contenesse ossa e resti da destinare al cane; e invece, non è solo il fedele amico a quattro zampe a beneficiare del contenuto ma tutta la famiglia che può, così, riscaldare ciò che ha portato a casa senza buttare via né cibo né soldi.

Il fenomeno sempre più crescente della “Doggy Bag” è stato sdoganato dalla first lady americana, Michelle Obama, che senza vergogna ha imparato a chiederla uscendo dai ristoranti che frequenta impartendo una lezione a quanti hanno sempre sostenuto che richiedere i propri avanzi rappresentasse una caduta di stile.

In Italia, e a Milano in particolare,”Il Buono che avanza“, sotto il patrocinio di “Cena dell’Amicizia Onlus” riunisce una serie di ristoranti che aderiscono all’iniziativa e vogliono sensibilizzare i cittadini sull’importanza di combattere, nel proprio piccolo, ogni forma di spreco.

Vino e cibo non consumati direttamente nel locale vengono consegnati al cliente nell’apposito sacchetto fornito dall’associazione insieme a una brochure informativa sull’iniziativa, con lo scopo di diffondere il più possibile il messaggio.