Gli ostacoli per il franchising
Metà degli operatori ignora le procedure semplificate per lo start up
A luglio è stato effettuato un sondaggio tra gli operatori del mondo del franchising per individuare le problematiche di questo settore.
I risultati della ricerca, commissionata da Confimprese, BeTheBoss e QUiCKFairs è stata presentata in questo mese a Milano da Mario Resca, presidente di Confimprese, e Giuseppe Bonani, consigliere di BeTheBoss.it.
Il sondaggio ha fatto emergere con precisione i tre grandi problemi del franchising: il credito bancario, la consulenza e la burocrazia.
Hanno partecipato alla presentazione del sondaggio addetti ai lavori molto autorevoli, tra cui Tiziano Treu. in qualità di vice presidente della Commissione Permanente del Lavoro del Senato, Raffaello Vignali, vice presidente della CommissioneAttività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, Giuseppe Capuano, della Direzione Generale PMI del Ministero dello Sviluppo Economico.
In quest’occasione si è registrata con soddisfazione una apertura di interesse da parte di Governo e Parlamento nei confronti del mondo franchising.
Gli operatori del franchising cercano di mettere insieme le proposte da presentare alla politica, sperando in provvedimenti a breve termine che possano favorire lo sviluppo del settore.
Dal sondaggio è emerso che il Governo deve esercitare pressione sulle banche affinché possano finanziare settori come il franchising e che manca un’assistenza che possa seguire l’affiliato in tutto il processo di affiliazione.
Il più sentito problema per lo sviluppo del comparto è proprio la difficoltà di accesso al credito agli aspiranti franchisee.
Il mondo del franchising propone quindi che il legislatore utilizzi i propri poteri per spingere gli istituti di credito a sostenere finanziariamente il settore.
Ecco le priorità per i franchisee che già hanno avviato un’attività in proprio:
- radicale riforma legislativa per ridurre gli adempimenti burocratici (38,2%);
- agevolazioni statali per il finanziamento delle nuove start up (16,8%);
- obbligo legislativo per finanziare idee imprenditoriali (22,7%);
- sportelli informativi per muoversi nei meandri della burocrazia (12,2%);
- consulenze delle Camere di Commercio per l’accesso al credito (10,1%).