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Imu Chiesa, la polemica sulla tassa immobiliare

Il provvedimento che consente di aggirare l’imposta

Proseguono le polemiche relative al pagamento dell’Imu da parte della Chiesa; polemiche alimentate anche da notizie che nelle ultime ore sono rimbalzate su alcuni organi di stampa e che il Governo si è affrettato a smentire.

Secondo le ultime indiscrezioni il Governo starebbe cercando di permettere al Vaticano di aggirare il pagamento dell’Imu attraverso la possibilità di una modifica dello statuto sociale per permettere a certi enti, considerati no profit e molti dei quali ricollegabili alla Chiesa (mense, ostelli, alberghi e ospedali), di non apparire come attività commerciali.

Fra le modifiche allo statuto necessarie per l’esenzione del pagamento dell’Imu vi sono il divieto di distribuzione degli utili o l’obbligo di reinvestirli in altri enti no profit analoghi, nonché la clausola per cui le attività assistenziali debbano essere svolte a titolo gratuito o dietro il pagamento di un importo simbolico, con il serio rischio che la definizione di “simbolico” possa generare confusione e portare a esenzioni eccessive.

Imu Chiesa Tale provvedimento tornerebbe ad alimentare polemiche forti, soprattutto data la difficile contingenza economica del Paese, ma potrebbe altresì comportare una multa salata, per aiuti di Stato illegali, da parte della Commissione di Bruxelles. Il Governo tuttavia respinge le accuse al mittente e in una nota ufficiale ha fatto sapere che le recenti notizie di stampa sull’argomento sono prive di fondamento. Palazzo Chigi, infatti, ha dichiarato che non è in programma nessun arretramento per alleggerire l’Imu a carico degli enti non commerciali, che la linea adottata è di assoluta trasparenza e rigore, e che le norme attuali sono in linea con le richieste dell’Unione Europea.