Conti dormienti: che cosa sono e come recuperare il denaro
Tutto quello che c’è da sapere su queste somme e sulle modalità di rimborso
Con il termine conti dormienti si indica una somma di denaro, sotto forma di conti correnti, libretti di risparmio, depositi di strumenti finanziari, contratti di assicurazione, di importo superiore ai 100 euro che non viene movimentata da almeno 10 anni da parte del titolare o di un suo delegato. Si tratta quindi di soldi lasciati in un certo senso a “dormire” in banca. Affinché il conto dormiente sia definito tale è necessaria la completa inattività, basta una semplice richiesta di estratto conto per risvegliare il deposito
Precedentemente queste somme di denaro rimanevano alle banche, andando ad alimentare un vero e proprio tesoretto. Nel 2006 la legge finanziaria stabilisce che i conti dormienti confluiscano nel fondo istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze da utilizzare per il risarcimento delle vittime da crack finanziario. Dal 2010 invece la palla è passata interamente alla Consap, una società completamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che si occupa di gestire le domande di rimborso e di offrire assistenza ai titolari dei fondi o agli eredi nello svolgimento delle pratiche.
Come richiedere il rimborso? Per prima cosa è necessario collegarsi al sito della Consap per verificare l’esistenza a proprio nome di un conto dormiente. Sempre sul sito della società, è possibile scaricare la domanda di rimborso, da compilare e integrare con tutti i documenti richiesti. Il tutto deve poi essere spedito con raccomandata AR alla sede della Consap.
Attenzione però ad alcuni limiti. Sono esclusi dalla procedura appena descritta i buoni fruttiferi postali non riscossi entro il termine di prescrizione decennale e gli assegni circolari non riscossi. Per quanto riguarda infine i contratti di assicurazione sulla vita, non sono ancora state definite le modalità per il recupero dei capitali dormienti.