Elezioni italiane 2013: gli effetti e le ripercussioni sulla borsa
L’andamento dei mercati finanziari e dello spread Btp Bund
Le elezioni 2013 italiane possono essere senza dubbio ritenute storiche soprattutto per il risultato che hanno presentato. Le parole instabilità e ingovernabilità, sono i due termini che meglio di tutte sintetizzano il voto politico appena espresso dal popolo italiano e che certamente non ha reso entusiasti i mercati finanziari e il Mondo intero. Infatti, l’attuale panorama politico che sta per insediarsi in Parlamento per questa nuova legislatura è piuttosto variegato e poco governabile. Se nella Camera la situazione è piuttosto fluida grazie soprattutto al premio maggioranza che la coalizione di Centro Sinistra ha ottenuto con i conseguenti 345 seggi conquistati, nel Senato vige l’incertezza più assoluta con lo stesso schieramento che conta solo 123 seggi a fronte di un totale di 315 (almeno 158 per pensare di poter governare).
Uno scenario che preoccupa e non poco il mondo finanziario che difatti di fronte ad esso si è mostrato decisamente deluso. L’andamento delle borse nel post voto la dice lunga su come sia complessa la questione giacché instabilità in Italia significa problemi per tutta la zona Euro e quindi per il Mondo intero. Nello specifico è stato interessante notare come nell’ora scarsa in cui, tramite gli ormai famigerati Instant Poll propinati dalla Rai ed elaborati dall’istituto Piepoli, si era ventilata una netta vittoria della coalizione che sosteneva Pier Luigi Bersani, l’indice Mibtel era schizzato ad un poderoso +5% e lo spread Btp Bund era sceso di una trentina di punti fino a toccare la quota di 250 punti base.
Non appena sono arrivate le prime proiezioni relative al Senato, che in pratica sconfessavano in maniera clamorosa i precedenti dati, l’indice Mibtel e tutti quelli delle altre borse europee hanno ripiegato in maniera netta fino ad azzerare i guadagni e contemporaneamente lo spread risaliva fino a quota 310. Un trend molto negativo che poi si è confermato nella giornata di martedì con la borsa di Milano che ha in pratica perso sul campo 5 punti percentuali corrispondenti a 17 miliardi di euro bruciati e lo spread è arrivato a 350 punti base.
Questo ha comportato un primo danno per l’Italia che ha dovuto concedere nelle aste in programma, i propri titoli pagando interessi molto più alti rispetto all’ultimo periodo per un costo complessivo di 30 milioni di euro in più. Un leggero ottimismo si è respirato, infine, nella giornata di mercoledì con l’indice Mibtel che ha chiuso con un confortante +1,70% e lo spread è sceso fino a 336 punti base, in ragione del tentativo da parte di Bersani di formare un Governo capace di portare avanti una serie di riforme strutturali di cui l’Italia ha senza dubbio bisogno.