Bayern Monaco il fenomeno calcistico dell’anno
Le ragioni del successo della squadra
Dominatore incontrastato della Bundesliga e grande protagonista della Champions League. Si potrebbe sintetizzare così la stagione del Bayern Monaco, squadra annoverabile senza dubbio alcuno tra i mostri sacri del calcio internazionale. Un ruolo conquistato grazie a una società solida, attenta alla valorizzazione dei giovani e soprattutto capace di rimettersi in gioco e rimediare ai propri errori.
In questo senso, non deve dunque stupire l’orgoglio dimostrato quest’anno dai teutonici dopo una stagione, la scorsa, scandita da cocenti delusioni e dal dominio in terra tedesca del Borussia Dortmund (in Campionato e in Coppa di Germania davanti proprio al Bayern) e dalla sconfitta in finale di Champions contro il Chelsea. Un filotto, questo, che avrebbe abbattuto chiunque e che in Italia avrebbe probabilmente portato a una rivoluzione insensata. Il Bayern Monaco ha deciso invece di prendere quanto di buono fatto e di costruire su questa base una squadra per vincere in Germania e in Europa.
Una riscossa iniziata già in sede di calciomercato, con gli acquisti di Javi Martinez (40 milioni di Europa all’Athletic Bilbao), del terzino brasiliano Dante, dello svizzero Xherdan Shaqiri e del croato Mario Mandžukić. Elementi che si sono aggiunti ai vari Ribery, Robben, Gomez, Lahm, Muller, Schweinsteiger, Neur, Kroos, dando così vita a quel mix di orgoglio tedesco, fuoriclasse e giovani talenti che sta letteralmente dominando il campionato tedesco. Un dominio caratterizzato da numeri da record: 60 punti in 23 partite, tutte vittorie tranne tre pareggi e una sola sconfitta; migliore attacco del torneo con 63 reti (15 i gol di Mandzukic, 11 quelli di Muller), nonché miglior difesa con sole 8 reti subite.
Anche in Europa le cose vanno a gonfie vele, alla luce del primo posto nel girone di qualificazione e della vittoria in Inghilterra ai danni dell’Arsenal (1-3 all’Emirates Stadium). In Champions il grande protagonista è stato Thomas Muller con 4 reti, oltre all’inaspettato Claudio Pizarro, autore di una tripletta nel 6-1 contro il Lille.
Dietro questi risultati c’è una squadra solida, dalla difesa impenetrabile ma al contempo capace – contrariamente alla tradizione tedesca – di proporre un calcio propositivo e spettacolare. Una squadra che può fare affidamento su una panchina lunga, e dunque beneficiare dei vantaggi di un turn-over serrato: così, durante l’anno hanno scaldato la panchina anche talenti come Robben, Gomez e Kroos, oltre ai vari Rafinha, Pizarro e Tymoshchuk, gregari di grande affidamento. Elementi, questi, che compongono lo scacchiere a disposizione dell’allenatore Jupp Heynckes, che dal 2013 sarà sostituito da Pep Guardiola e quindi per questo intenzionato a lasciare il segno in Europa e Germania. Per la gioia dei circa 20 milioni di tifosi del Bayern sparsi per il mondo e ovviamente dei presidenti Uli Hoeneß e Franz Beckenbauer.