La storia del Sassuolo calcio
Dai campionati dilettantistici alla favola in serie B
L’ Unione Sportiva Sassuolo nasce nel 1922 da campionati dilettantistici emiliani. Il primo risultato significativo per il Sassuolo arriva nel 1968, quando partecipa per la prima volta ad un campionato importante come quello di serie D, riuscendo a raggiungere l’obiettivo salvezza.
La squadra comincia a ingranare e rimane in serie D attestandosi su posizioni da centro classifica; nel campionato 70/71 gli emiliani si presentano con i colori nero-verdi, al posto della colorazione giallo-rosso precedente, e la denominazione F.C. Sassuolo. Nel campionato 72/73 troviamo due squadre sassolesi in serie D, il San Giorgio Sassuolo, che fino ad allora svolgeva attività minore, nota localmente come Giofil, e la storica Sassuolo. Sarà proprio in quest’anno, sotto la presidenza di Cantelli, che le due squadre daranno vita ad un sodalizio comune fondendosi in un’unica società chiamata Sassolese con maglia a strisce verticali rosso-blu e pantaloncini bianchi, allenata da Ezio Pascutti.
La nuova società affronterà due buone stagioni prima di un periodo piuttosto buio che vedrà il Sassuolo prima raggiungere per pochi punti la salvezza e poi retrocedere nuovamente nel campionato 78/79 con soli 17 punti all’attivo. Dagli anni ottanta dopo vari cambi di presidenza e allenatori, parte il progetto per il salto di categoria. La stagione storica per il Sassuolo arriva nell 82/83 quando gli emiliani vincono il girone D, con sole 3 sconfitte, approdando per la prima volta nel campionato di C2 trascinati dalle reti dell’attaccante Maini.
Nel 1987-88, sempre in serie C2, la società registra alcuni cambiamenti importanti. La Mapei diventa sponsor ufficiale del Sassuolo e mette impone come general manager, l’ex ala di Inter e Fiorentina Giorgio Mariani, viene abbandonata la storica sede di via Fossetta 1, per passare in Piazza Risorgimento, dove è situato lo stadio Ricci. La squadra però arranca in campionato e nonostante un gruppo unito e ben oliato formato da giocatori come Schenardi, Vernacchia e Seghedoni, non può evitare la retrocessione.
Nei primi anni 90 la società subisce perdite importanti come l’abbandono dello sponsor e di alcuni uomini importanti come Schenardi; il Sassuolo si piazza in posizioni da centro classifica per le prime due stagioni per poi risalire lentamente la china della classifica fino al 96/97, anno che segna il riavvicinamento di Squinzi e di conseguenza della Mapei, e la promozione in C2.
Partono malissimo gli anni 2000: salvezze acciuffate per un soffio fino al 2003 quando la formazione neroverde raccoglie un magro bottino di 32 punti e viene salvata dalla retrocessione solo dalle inadempienze finanziarie delle altre società di serie C. Nel 2004-05 il patron Squinzi decide di dare l’assalto alla categoria superiore con acquisti e novità importanti: in panchina arriva Giuseppe Brucato, la rosa viene ampliata ma la promozione resta ancora un sogno. Solo nel 2007 sotto la guida di Massimiliano Allegri il Sassuolo troverà la storica promozione in B con una giornata d’anticipo nella partita casalinga contro il Manfredonia vinta per 1 a 0 con il gol di testa siglato da Capitan Piccioni.
Allegri lascerà la panchina l’anno successivo, ma il Sassuolo continuerà a stupire con grandi prestazioni che porteranno la formazione a sfiorare i play off per la seria A, fino alla stagione attuale dove sta conducendo un grande campionato che la vede ancorata al terzo posto in classifica.