Un commerciante calabrese protesta contro lo Stato e non emette più scontrini fiscali
“Fuori lo Stato dal mio negozio”, questo lo slogan di Roberto Corsi
Di fronte a una pressione fiscale divenuta ormai esorbitante Roberto Corsi, un commerciante calabrese, ha deciso di reagire con una singolare protesta: “Fuori lo Stato dal mio negozio”. Il registratore di cassa è stato collocato all’esterno dell’esercizio commerciale, non vengono più battuti scontrini e i soldi delle ricevute trattenuti dallo Stato vanno ai clienti sotto forma di sconto.
Cosa ha spinto Roberto Corsi a tanto? Ovvio, la crisi economica e l’impossibilità di saldare i conti con l’erario. In un articolo pubblicato da La Mia Partita Iva, il piccolo imprenditore afferma “Ho il sacrosanto dovere di prendermi cura di mia moglie e dei due miei figli. So benissimo che chi non paga le tasse è un evasore, ma mi trovo in uno stato di necessità. Sono qui, nel mio negozio, non mi nascondo. Ho preferito mettere un piatto caldo sulla tavola della mia famiglia piuttosto che andare a ingrassare con i miei soldi le pance dei nostri politici”.
Roberto Corsi è sempre stato un contribuente ineccepibile, ha pagato le tasse regolarmente per oltre 30 anni, ma messo in ginocchio dall’erario ha deciso di reagire non emettendo più scontrini fiscali.
La polemica nei confronti dello Stato è molto pungente: l’imprenditore accusa la politica di essere distante dai problemi della gente e di non fare nulla di concreto per risolvere la situazione. ”La politica non ci capisce – afferma – non ci difende e non ci conosce. Sulla vetrina del mio negozio ho scritto: io non pago il pizzo allo Stato”.
Su Internet e sui social network sono tanti i messaggi di solidarietà nei confronti della coraggiosa battaglia sostenuta dal commerciante, prova del fatto che sono in tanti a condividere il suo pensiero e – purtroppo – anche la sua difficile situazione economica.