Calcolo codice fiscale: come fare?
Su Internet è possibile calcolarlo in pochi secondi
Il codice fiscale consiste in una serie specifica di numeri e lettere alternate, calcolate sulla base di un algoritmo predeterminato che individua il codice da associare a ciascun cittadino sulla base delle sue informazioni anagrafiche personali. Su Internet esistono numerosi siti certificati che permettono di effettuare il calcolo del codice fiscale online in poche semplici mosse, in caso di impellente necessità.
Uno dei portali più attendibili tra questi siti è www.ilcodicefiscale.it, disponibile in italiano e in numerose diverse lingue europee da scegliere tramite il menù a tendina. Per calcolare il codice fiscale proprio o di un altro cittadino è indispensabile avere a disposizione alcune informazioni anagrafiche fondamentali: nome e cognome del soggetto, data esatta di nascita comprensiva di giorno, mese e anno, Comune o Stato estero di nascita, sesso maschile o femminile del soggetto.
Ciascuno di questi dati deve essere inserito con precisione negli appositi campi dedicati e, una volta dato avvio alla ricerca, il server sarà in grado di calcolare il codice fiscale in pochi secondi.
Il sito indicato, inoltre, permette di svolgere anche un servizio differente e più inusuale, ossia quello relativo al calcolo del codice fiscale inverso. Questo servizio consente di risalire ai dati anagrafici di un cittadino a partire dal suo codice fiscale, in un procedimento analogo ma invertito rispetto al precedente, utile nel momento in cui si desidera scoprire o verificare l’identità di una persona. Dunque, sarà sufficiente inserire nell’apposito campo il codice fiscale dell’individuo che si desidera controllare e, avviando la procedura di calcolo, il server potrà fornire rapidamente nome e cognome, la sua data e il suo luogo di nascita, nonché il suo sesso.
Nonostante l’accuratezza delle procedure di calcolo dovute a un algoritmo conforme a quello stabilito dal Ministero, questi siti non possono garantire risultati corretti al 100%, soprattutto per via dei rari casi di omocodia, ossia dell’esistenza di due codici fiscali identici per due persone diverse. Si ricorda, infatti, che l’unico ente autorizzato a generare codici fiscali resta sempre l’Agenzia delle Entrate.