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5×1000: che cos’è e a chi è destinato?

Una quota di imposta Irpef per gli enti no profit

Con la Legge Finanziaria del 2006, lo Stato stabilì il versamento di una parte dell’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) pari al cinque per mille, da destinare a enti e associazioni scelte dal contribuente stesso. Ma cos’è il 5 x 100?

Altro non è che una quota dell’imposta Irpef, appunto il cinque per mille, che lo Stato suddivide tra enti generalmente no-profit per dar loro un sostegno economico.

Il cinque per mille è calcolato sull’imposta Irpef al momento della dichiarazione dei redditi e il suo versamento avviene contestualmente alla dichiarazione stessa.

È praticamente, una forma di finanziamento che non comporta nessun tipo di maggiorazione di oneri al contribuente, il quale con una semplice firma e la compilazione dell’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi, sceglierà la destinazione di questa quota Irpef, pari al cinque per mille, indicando il codice fiscale dell’ente da lui preferito.

Scegliere la destinazione è molto semplice: nella dichiarazione dei redditi troverà 5-6 riquadri corrispondenti alle categorie degli enti beneficiari ed è lì che dovrà firmare indicando, poi, il codice fiscale del beneficiario che riceverà la sua quota cinque per mille prelevata dallo stato col pagamento dell’imposta Irpef.

I beneficiari ammessi a poter ricevere questo finanziamento, appaiono negli elenchi pubblicati dal sito web dell’Agenzia delle Entrate che fornisce i loro codici fiscali (esclusivamente, ripetiamo, enti no-profit) e quest’anno saranno visibili dal 27 maggio.

Il contribuente stabilisce quindi autonomamente a chi donare questa somma e la scelta è davvero molto ampia.

Fino a pochi anni fa la si poteva destinare addirittura ai Comuni, ma nel 2007, la Legge Finanziaria ha lasciato come beneficiari solo enti a sostegno del volontariato, delle onlus, delle Cinque per milleassociazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute come quelle impegnate nella ricerca scientifica e delle università e nella ricerca sanitaria.

Enti senza alcun profitto né forma di guadagno come, ad esempio, l’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), la Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi Cistica e Medici Senza Frontiere.

Oppure, non dimentichiamo, associazioni umanitarie come l’UINICEF, Emergency ed anche Save The Children Italia.