Mutui sulla prima casa in calo
Le cause della riduzione dei finanziamenti
Secondo gli ultimi dati relativi al mondo dei finanziamenti a lungo termine, i mutui sulla prima casa hanno subito un forte calo negli ultimi mesi del 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010. Numeri alla mano, mentre nel mese di novembre 2010 l’importo medio erogato per mutuo è stato pari a 160mila euro, nello stesso mese del 2011 l’importo medio è sceso drammaticamente a 146mila euro e nulla lascia intravedere un’inversione di rotta nel trend del mercato immobiliare.
I dati rilevano un calo nel rapporto loan to value. L’indicatore, che si riferisce al rapporto tra valore del finanziamento richiesto e valore dell’immobile, è infatti sceso nel mese di novembre al 63% contro il 75% di un anno fa. Non si tratta di una variazione da prendere sotto tono, poiché dimostra che non solo i mutui sono in calo ma che l’ammontare erogato rispetto al valore dell’immobili si stringe sempre di più.
La richiesta di mutui a tasso variabile nel mese considerato è praticamente uguale a quella dei mutui a tasso fisso. L’incidenza complessiva dei primi sul totale mutui è infatti del 42%, contro il 43% dei mutui a tasso fisso. In questo caso il trend indica una crescente scelta da parte dei proprietari di mutui a tasso variabile che appena un anno fa erano solo il 38%. Poche novità invece per quanto riguarda durata del mutuo e età dei richiedenti. La durata media dei mutui infatti è rimasta pari a 25 anni, mentre l’età dei richiedenti si è leggermente alzata passando da 36 anni di novembre 2010 a 37 anni.
Al di là di questi dati comunque, è importante sottolineare che il calo dei mutui è diventato espressione della crisi dell’intero settore. Non è infatti un mistero che già da alcuni mesi è l’intero comparto immobiliare a essere in calo. Tra le ragioni alla base di questa vera e propria crisi c’è senza dubbio la polita restrittiva sul fronte credito da parte delle banche che, spaventate dalla crisi che sta colpendo i debito sovrani dell’Europa, hanno rivisto in senso restrittivo tutti i criteri di erogazione del credito. Inutile dire che ad essere danneggiate per questa svolta involutiva delle banche sono le proprio le famiglie e le imprese. Ma se i mutui sono in calo la causa è da ricercare anche nell’emergenza occupazionale, con forte aumento dei disoccupati, e della tipologia dell’offerta del mercato del lavoro. È infatti chiaro che le banche non concedono mutui a quei soggetti che hanno un contratto di lavoro atipico, ma solo a chi può beneficare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.