Tags

Related Posts

Share This

Aumento IVA 2013: quando inizia il rialzo?

Dal primo luglio 2013 l’aliquota dovrebbe aumentare dal 21% al 22%

L’IVA è un’imposta sul valore aggiunto applicata a merci e servizi e rappresenta una delle tasse che incidono maggiormente sui consumi. Per questo motivo, in una situazione di contrazione della domanda come quella che sta attualmente vivendo l’Italia, l’aumento IVA 2013 è tra le prime voci nell’agenda del nuovo governo ed è più che mai urgente reperire le risorse necessarie per scongiurare il passaggio di aliquota dal 21% al 22% previsto per il primo luglio 2013.

Attualmente le aliquote IVA vigenti in Italia sono 3: l’aliquota normale del 21% sulla vendita della maggior parte dei prodotti e servizi, l’aliquota ridotta del 10% su alcuni tipi di prodotti alimentari, alberghi, ristoranti, bar e altri servizi attinenti al turismo, su alcune opere di recupero edilizio e quella del 4% su prodotti editoriali come libri e quotidiani e su alcuni generi alimentari di prima necessità.

La manovra finanziaria del 2011 aveva già previsto un aumento di un punto percentuale dell’aliquota normale che nel settembre 2011 è passata dal 20% al 21%, determinando un rincaro per il consumatore finale di numerosi beni e servizi.

Inizialmente l’aumento previsto era di due punti percentuali e riguardava sia l’aliquota normale che quella ridotta al 10% e sarebbe entrata in vigore tra il primo luglio 2013 e la fine dell’anno, mentre dal primo gennaio 2014 era prevista la possibilità di un ulteriore aumento di mezzo punto percentuale.

La Legge di Stabilità 2013-2015 varata dal Consiglio dei Ministri del governo Monti nell’ottobre 2012 stabilisce una modifica al provvedimento, con la previsione dell’aumento dell’IVA di un solo punto percentuale per l’aliquota più alta, che dovrebbe passare dal 21% al 22% a partire dal primo luglio 2013.

Il gettito fiscale previsto a seguito dell’aumento IVA di un punto è di 2 miliardi per il secondo semestre del 2013 e di 4 miliardi per il 2014, ma un’ulteriore diminuzione dei consumi rischia di determinare un drastico abbassamento della cifra che lo Stato prevede di incassare. Il calo della domanda interna ha già determinato una diminuzione dell’1,8% del gettito IVA nel periodo che va da gennaio a novembre 2012 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per non parlare del rischio di chiusura che potrebbe incombere su molti esercizi commerciali che dovrebbero subire un ulteriore calo dei consumi.

Aumento Iva 2013 L’aumento dell’IVA rappresenta una delle misure che hanno l’obiettivo di far rientrare il Paese nei parametri stabiliti dall’Unione Europea e riuscire a portare il rapporto deficit/pil al 3%.

Nelle ultime settimane il governo Letta è al lavoro per trovare una soluzione condivisa alle possibili conseguenze negative determinate dal passaggio al 22%. Si parla di dimezzare l’aumento, prevedendo un incremento solo di mezzo punto, di una possibile sospensione fino a fine anno, oppure di un aumento solo per determinati beni. L’unica cosa certa finora resta la difficoltà a trovare le risorse necessarie.