Barclays verserà a Diamond 2 milioni sterline
Il CEO di Barclays dimesso in seguito allo scandalo Libor
Si appresta a ricevere una buona uscita di due milioni di sterline l’amministratore delegato di Barclays Bob Diamond per lo scandalo Libor, ossia la manipolazione dei titoli interbancari mediante comunicazioni fuorvianti e alterate volontariamente, che hanno causato ingenti danni all’economia reale mondiale.
La rivelazione arriva da Bloomberg, l’agenzia internazionale, che rende note le dimissioni con effetto immediato del CEO di Barclays, che ha volontariamente rifiutato di ricevere il bonus previsto su base contrattuale accettandone solo un decimo, come sorta di risarcimento per i danni causati e lasciando anche il Tfr in azienda; dei venti milioni che avrebbe dovuto ricevere, quindi, ne prenderà solo due.
Non sarebbe stata la prima testa a cadere quella di Bob Diamond, prima di lui ha rassegnato le dimissioni anche un altro pezzo grosso di uno dei colossi bancari mondiali, Marcus Agius. Le dimissioni dei due pezzi da 90 della società arrivano come conseguenza della pena amministrativa comminata alla società per i disastri causati dalla manipolazione dei dati Libor, che ammonta a 290 milioni di sterline, frutto di patteggiamento per chiudere la causa.
Si calcola che la manipolazione del Libor abbia potuto influenzare titoli, strumenti finanziari, prestiti e derivati dei mutui per un totale di 500 mila miliardi di dollari, una somma stratosferica che ha causato una perdita di equilibrio non indifferente nell’assetto economico mondiale.
In questa vicenda molto delicata, pare sia stato coinvolto un pezzo grosso dell’economia inglese, il vice governatore della Banca d’Inghilterra, Paul Tucker, che ha tuttavia respinto ogni accusa a suo carico. Secondo gli inquirenti ci sarebbero state delle e mail scambiate da Tucker a Diamond, in cui il vice governatore della BoE avrebbe spinto gli amministratori e i dirigenti della Barclays a manipolare e alterare i dati del Libor, anche se sono agli atti delle conversazioni avvenute per via telematica tra i due risalenti al 2008, anno in cui scoppiò il caso.
Le indagini parlano del periodo tra il 2005 e il 2007, periodo i cui i dati del Libor comunicati dalla Barclays, su cui si basano le analisi per capire se le banche sono in condizioni di poter ricevere prestiti da altri istituti finanziari, erano stati artefatti ad arte per agevolare i trader; gli stessi dati che, pare, all’esplosione del caso e con l’inizio della crisi economica mondiale del 2008 erano stati sottostimati per presentare dei risultati il più soddisfacenti possibili e restituire una parvenza di ottimismo.