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Nuove province: ecco come cambia la geografia dell’Italia

Il decreto legge ne sopprime ben 36

Prepariamoci a dire addio alla cartina politica dell’Italia come l’abbiamo conosciuta fino a questo momento. In base al decreto legge varato dal Governo Monti, ben 36 province verranno tagliate e accorpate a quelle esistenti. Il testo sarà esaminato nel primo Consiglio dei Ministri di novembre e, una volta tradotto in legge, nel nostro stivale non rimarranno che 50 province, comprese anche le dieci città metropolitane.

Il criterio utilizzato è il seguente: le province con un numero di abitanti inferiore a 350 mila o con un’estensione inferiore ai 2500 chilometri quadrati dovranno essere accorpate con quelle adiacenti.

Le modifiche però non finiscono qui. Infatti, nel giro di sei mesi, oltre alle province saranno tagliate anche una decina di regioni a statuto speciale. L’immagine sottostante, presa dal Corriere della Sera, mostra come cambierà la geografia italiana con l’approvazione del decreto legge.

nuove province

Queste modifiche dovrebbero garantire un consistente risparmio per le casse dello stato: 4,5 miliardi nel 2012, 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014. Una boccata d’ossigeno, per far fronte alla crisi economica.

Non mancano ovviamente dubbi, perplessità e qualche polemica di stampo campanilistico. Per gestire al meglio la situazione il Governo ha quindi previsto un commissariamento delle province, in modo tale da garantire che la transizione verso il nuovo assetto avvenga senza disfunzioni. In sede del Consiglio dei Ministri resterà da decidere se tale commissario sarà esterno, nominato dal prefetto oppure se il ruolo sarà affidato al Presidente uscente della provincia.