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Tares, come cambia con l’introduzione della Service Tax

Limiti e vantaggi della nuova tassa, così temuta dagli inquilini ma fortemente voluta dalla Comunità Europea

Abolito l’Imu si pone all’orizzonte la prospettiva, da Gennaio 2014, dell’introduzione di una nuova tassa che andrà a sostituire la cancellata tassa sugli immobili. Con il debutto della Service Tax – dal nome provvisoriamente usato – cambia di conseguenza anche la Tares (altra nuova imposta che andava a sostituire la vecchia Tarsu, la tassa sui rifiuti) che verrà inglobata nella nuova creatura.

IN CHE COSA CONSISTE LA SERVICE TAX

Ma come cambia la tassa ora? Quali sono le novità della Tares? Vediamolo insieme. La nuova Service Tax è un’imposta federale che si ispira proprio ai principi del federalismo fiscale. Comprenderà il “residuo” dell’Imu, la Tares e anche le altre tasse (definitive servizi indivisibili) che fino ad ora servivano a finanziare i servizi regionali come la manutenzione delle strade, del verde cittadino oppure l’illuminazione pubblica, solo per fare qualche esempio.

Come già avveniva per la Tares, anche la nuova tassa avrà diverse tariffe che saranno calcolate sulla base sia delle quantità che qualità medie dei rifiuti prodotti per ogni unità, sia essa abitativa, aziendale o capannoni. In pratica, il principio della Service Tax – almeno per quanto riguarda la parte relativa alla gestione dei rifiuti – terrà conto del fatto che chi più inquina più paga e le tariffe saranno proporzionali secondo questo principio, così come espressamente richiesto più volte dalla Comunità Europea.

LE NOVITÁ INTRODOTTE DALLA SERVICE TAX

Service TaxEssendo in vigore il federalismo fiscale, ogni Comune potrà decidere da sé quanto effettivamente i cittadini dovranno versare nelle casse comunali relativamente a questa nuova tassa. Il Governo non entrerà nel merito di tali decisioni e si limiterà a fissare un tetto massimo di tariffa che i Comuni non potranno superare.

Altra novità è relativa ai destinatari della nuova tassa. Infatti, mentre prima l’Imu era a carico esclusivamente dei proprietari di immobili, oggi con l’introduzione della Service Tax saranno anche gli inquilini a dover pagare, almeno per la parte relativa ai servizi indivisibili (si pensa nella misura minima del 20% ma ancora non è certo), proprio perchè essendo relativa ai servizi generali offerti dal Comune, anche gli affittuari ne usufruiscono e per questo devono contribuire. Proprio questo aspetto è quello che spaventa di più il popolo degli affittuari, terrorizzati dall’idea di dover sopperire a proprie spese al mancato versamento dell’Imu da parte dei proprietari.