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Agosto 2012, tassi BCE al minimo storico

Buone notizie per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile

La crisi economica del debito pubblico, ormai in essere dalla seconda metà del 2011 in tutta la zona Euro, sta mettendo in ginocchio diversi settori produttivi e di fatto innalzando ulteriormente la percentuale di disoccupazione in maniera piuttosto omogenea in tutti i vari Paesi membri. Il punto cruciale, al momento, è sempre legato al famigerato spread che per alcuni Stati come Portogallo, Spagna, Irlanda, Grecia e Italia, ha raggiunto livelli tali da rendere non sostenibile per un lungo periodo il rifinanziamento dei rispettivi debiti pubblici visti i tassi di rendimento troppo elevati da corrispondere.

Nel tentativo di mettere un freno a questa situazione, la Banca Centrale Europea all’inizio del mese di agosto ha voluto mantenere al minimo storico e ossia pari allo 0,75% i tassi di riferimento e inoltre azzerare completamente quelli sui depositi custoditi per conto di altri istituti di credito. Questa decisione se da un lato ha creato secondo gli analisti del settore i presupposti per nuove misure anti – spread, dall’altro ha fornito ottime notizie per quanti devono pagare rate di mutui in questo mese di agosto 2012 semmai contratti per l’acquisto della prima casa. Infatti, per quanti hanno stipulato mutui con tasso variabile, gli importi da pagare mensilmente sono praticamente quasi al minimo possibile visto che tutti gli indici in base ai quali vengono calcolati risultano molto bassi.

euribor_rate mutui tasso variabilePer dare un esempio concreto, l’indice Euribor a 3 mesi è sceso allo 0,32% mentre quello a 6 mesi in questo momento si attesta intorno allo 0,59%. Insomma, le notizie sono davvero positive e visto che il trend grosso modo dovrebbe confermarsi almeno per tutto il 2012 e buona parte del 2013, quanti hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile nonostante la crisi, la grande austerità, i vari aumenti settoriali possono quanto meno consolarsi con un importo basso come non mai da pagare. Tuttavia, resta da monitorare lo spread commerciale che come noto inficia sul calcolo del tasso variabile anche se in alcune sottoscrizioni mutuatarie è predeterminato e quindi fisso aldilà delle oscillazioni dei mercato finanziari.

Adesso, la speranza è che questo contesto positivo possa rimettere in moto la propensione del cittadino verso la richiesta di mutui che, come hanno evidenziato alcune ricerche in merito, negli ultimi anni è letteralmente crollata.