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Crisi e Imu, i rischi dell’immobiliare sui conti delle banche

Gli istituti di credito in difficoltà a causa della svalutazione degli attivi immobiliari

La crisi economica che sta interessando non solo l’Italia ma un po’ tutto il mondo ha portato con sé una serie di conseguenze decisamente negative in vari settori. Particolarmente in difficoltà è l’edilizia con tutto il mercato immobiliare che di riflesso si ripercuote sui mutui e quindi sulle banche.

Il problema ha origine nelle indiscusse difficoltà per quanti hanno contratto un mutuo per l’acquisto di un immobile nel pagare le rate. A questo va sommata la grande crisi del settore immobiliare dove case e quant’altro per diverse ragioni stanno subendo delle svalutazioni che esperti hanno quantificato intorno al 20%.

Tra le cause che hanno concorso a ciò c’è sicuramente da annoverare l’introduzione da parte dell’attuale Governo Monti della tassa sui beni immobili e cioè l’IMU. Un’imposta che sta avendo un grandissimo peso nelle scelte dei cittadini e che sta influenzando in maniera importante il mercato. La paura di dover pagare enormi cifre, in alcuni casi si sfiorano i 10 mila euro, sta facendo propendere tantissime persone verso la vendita della propria abitazione soprattutto se questa è etichetta come seconda casa. Di fatto questo comporta sul mercato un’enorme offerta di immobili che però di contro trova una domanda molto scarsa con conseguente abbassamento del prezzo.

Per quanto riguarda le banche e quindi i mutui il discorso è simile al caso in cui un cane cerca di mordersi la propria coda. In pratica qualora i cittadini che hanno contratto un mutuo per un qualsiasi motivo non riescono più a pagare le rate, l’istituto bancario è costretto ad accedere all’immobile ipotecato per rifarsi del mancato introito. Tutto giusto sennonché nel frattempo questi hanno perso il proprio valore iniziale. Dunque in parole tecniche si sta assistendo al cosiddetto fenomeno della svalutazione degli attivi immobiliari. Inoltre a sua volta questo fatto sta portando le banche a non propendere più verso la richiesta dell’ipoteca dell’immobile come vincolo per la concessione di un mutuo in quanto questa tipologia di credito nell’ultimo periodo spesso e volentieri viene classificato di sofferenza e cioè portatore di decise perdite economiche e finanziarie dell’istituto.

Crisi settore immobiliareInfine l’ultimissimo fattore che sta provocando quest’enorme crisi del settore edilizio e immobiliare è senza dubbio la revisione delle rendite catastali. Le rendite catastali nei prossimi mesi proporranno mediamente un aumento del 60% il che porterà a un IMU ancora più pesante e soprattutto continuerà a mettere in crisi tutto il comparto costruzioni edile. Infatti secondo alcune ricerche fatte da Assoedilizia negli ultimi anni si è assistito a un calo di circa il 24% dei volumi di affari certificata da una richiesta per l’ottenimento dei permessi per costruire che ha fatto segnare un deciso -47%. In questo quadro socio – economico decisamente allarmante sarà molto difficile rimettere in moto un settore che negli anni scorsi è stato la vera locomotiva del sistema economico italiano, soprattutto in ragione di un’imposta come quell’IMU decisamente spropositata e non in linea con la situazione che si sta vivendo.