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I tassi dei mutui nel 2012

Il 2012 non evoca belle sensazioni, soprattutto agli italiani, e le ultime voci sulla possibile caduta dell’euro, non fanno certo restare tranquilli i mutuatari (sia coloro che hanno un mutuo a tasso fisso che variabile), e tanto meno coloro che si apprestano a stipularne uno.

Tuttavia, sul fronte dei tassi, questa fine di anno ha visto una serie di decisioni della Banca Centrale Europea che produrranno effetti positivi, alleggerendone il peso. 
Secondo gli analisti bisognerà avere un po di pazienza, per cui gli effetti non si vedranno immediatamente, ma ci saranno sicuramente.

La prima scelta positiva per i tassi risiede nella decisione del doppio abbassamento del tasso di sconto, che è stato portato in solo due mesi ad 1% tondo, più basso quindi di quello che la Bce ha tenuto fermo per circa due anni. 
Questo implica che il costo del denaro si è abbassato, anche se gli effetti non sono stati immediatamente recepiti a causa dell’euribor che rimaneva elevato, a causa della carenza di liquidità in circolazione. 
Qui subentra la seconda scelta della Bce che produrrà gli effetti nei prossimi mesi, e che velocizzerà anche l’abbassamento dei tassi, concedendo un maxi prestito a 3 anni. 
Questa operazione servirà infatti già nell’immediato alle banche per far fronte alle prossime scadenze, e allo stesso tempo andrà, almeno in parte, a rimpinguare le scorte di liquidità. 
Di conseguenza, non dovendo acquistare il denaro su mercato, ne calerà la domanda, per cui anche l’offerta sarà costretta ad adeguarsi, e tutto questo si tradurrà in un abbassamento dell’Euribor (il cui livello viene definito proprio dalle operazioni di acquisto e vendita che le banche fanno sul mercato tra loro, per creare le scorte di denaro).

Gli analisti inoltre sottolineano che gli annunci di una imminente recessione (già iniziata in diversi Paesi europei, poiché per parlare di recessione è sufficiente che il Pil sia negativo per due trimestri consecutivi), costringerà la Banca Centrale Europea a non mettere mano ai tassi di interesse almeno per i prossimi 12 mesi, o addirittura 18, lasciando il costo ufficiale del denaro all’1%.

Mentre la Bce a sua volta si è impegnata ad allargare ulteriormente i cordoni della borsa, effettuando nuovi prestiti, come quello recentemente portato a termine, per dare sollievo alle banche, nel caso in cui si dovesse ripresentare una crisi di liquidità. 
Infatti si tratterebbe di un nuovo prestito a buon mercato, che porterebbe l’euribor sempre più vicino al costo ufficiale del denaro. 
Quindi almeno dal punto di vista dei tassi dei mutui, i proprietari di mutui indicizzati sia all’euribor che al tasso Bce dovrebbero trovare un giovamento, con un alleggerimento delle rate, e non per un periodo limitato a pochi mesi, ma la cui durata stimata dagli esperti va da un minimo di un anno fino a 24 mesi circa. 
Coloro che stanno per prendere un mutuo, sia esso a tasso fisso o variabile, nei prossimi mesi a loro volta ne dovrebbero avere un giovamento con tassi più bassi.