Mutuo Multiswitch di Credem
Cambiare tasso d’interesse fino a un massimo di tre volte
Il più grande dilemma cui si deve dare soluzione all’atto di sottoscrivere un contratto di mutuo è senza dubbio quello della scelta tra il tasso variabile e quello fisso. A priori nessuno dei due risulta vantaggioso rispetto all’altro in quanto la soddisfazione che loro apportano al cliente dipende da una serie di fattori molti dei quali del tutto aleatori. Solitamente il tasso variabile viene scelto da chi vuole che l’importo da corrispondere per la quota interessi della rata sia in linea con l’andamento dei mercati mentre il tasso fisso è scelto da chi vuole avere la certezza dell’importo da corrispondere in ogni pagamento. Per ovviare al problema della scelta della tipologia del tasso la Banca Credem offre un utile prodotto finanziario che consentirà di gestire il tasso del muto in maniera molto arbitraria. Stiamo parlando del mutuo Multiswitch Credem che offre il vantaggio di poter passare da un mutuo variabile a fisso e da variabile a fisso, più volte durante il piano di ammortamento.
Un grande vantaggio che potrebbe far risparmiare un bel poco di soldi a seconda dell’evoluzione dei mercati. È una sorta di possibilità di poter cambiar mutuo con Banca Credem più volte fino a un massimo di tre. Infatti il mutuo Multiswitch prevede che si parta con il tasso variabile e si abbia la possibilità di poterlo cambiare da un minimo di una volta per l’offerta base fino a un massimo di tre.
Lo svantaggio, se così vogliamo chiamarlo, risiede nel fatto che andando a opzionare i tre cambiamenti di tasso consentiti occorrerà provvedere al pagamento di una somma di denaro addizionale che varia a seconda dell’importo del mutuo. Altro svantaggio è quello di dover acquistare le due opzioni aggiuntive all’atto della stipula del contratto e per questo somigliano a una forma di assicurazione contro le possibili fluttuazioni del mercato.
Entrando nel merito del mutuo Multiswitch della Banca Credem, esso presenta la possibilità di poter accedere a un importo massimo pari all’80% del valore dell’immobile valutato durante la perizia per una durata che va da un minimo di 5 anni fino a un massimo di 30 per gli immobili mentre invece per altre finalità si ferma a 20 anni.
Il tasso d’interesse sia variabile e sia fisso, viene calcolato in base ad un parametro d’indicizzazione e quindi maggiorato di uno spread. I parametri d’indicizzazione sono l’Euribor 360 a 3-6 mesi per il tasso variabile mentre per quello fisso è l’IRS. Per quanto riguarda le spese accessorie c’è da corrispondere lo 0,5% dell’importo del mutuo per l’istruttoria, 39 euro all’anno per la gestione della pratica, 150 euro per l’accollo del mutuo, 250 euro per la perizia tecnica, lo 0,25% dell’importo per l’imposta sostitutiva nel caso di acquisto o ristrutturazione di una casa mentre il 2% negli altri casi.