Terremoto Emilia: mutui a tassi agevolati per le imprese
Gli impegni presi dagli istituti bancari non sono stati mantenuti
Il recente terremoto che ha colpito in maniera piuttosto pesante la regione italiana dell’Emilia Romagna ha inferto un duro colpo al cuore non solo alla struttura urbana di diverse cittadine della zona, ma ha anche arrecato gravi danni alle tantissime imprese presenti sul territorio.
Danni davvero ingenti a cui si deve mettere rimedio in tempi quanto più stretti possibile al fine di far ripartire immediatamente la produzione dei tantissimi prodotti che danno lustro in tutto il mondo non solo all’Emilia Romagna ma all’Italia tutta intera come il Parmigiano Reggiano, l’aceto balsamico di Modena, i tanti marchi di salumi e insaccati e tantissimo altri ancora.
Non è un caso che i vari titolari delle aziende e i più in generale i cittadini delle zone colpite dal sisma, hanno immediatamente richiesto come aiuto quello di poter essere messi in condizioni di riprendere le proprie attività. Un primo fondamentale passo per accelerare la fase di ricostruzione post terremoto sembrava essere stato fatto allorché tutti i maggiori istituti bancari avevano promesso tassi agevolati per le imprese che avevano subito gravi danni strutturali come ad esempio macchinari distrutti, capannoni resi inagibili e quant’altro. Iniziativa che avevano trova un grande plauso da tutte le componenti politiche e dalle varie associazioni, ma che purtroppo a circa due mesi dalla fine del terremoto risulta essere stata effettivamente applicata da una sola banca.
Secondo un’indagine condotta dalla Confederazione Nazionale della Piccola e Media Impresa di Modena, un solo istituto effettivamente concretizzato queste agevolazioni per le imprese sotto forma di finanziamenti concessi in tempi brevi e a tassi d’interesse tra l’1,2% e l’1,5% a seconda dei casi. Invece, dagli altri istituti di credito le tante decantate agevolazioni o per meglio dire tassi agevolati non sono mai stati applicati. Infatti, non solo i tempi per l’istruttoria si sono rivelati piuttosto lunghi ma per i pochi fortunati che hanno avuto accesso al prestito addirittura il tasso d’interesse è risultato identico a quello del periodo che precedeva il sisma e cioè intorno al 4,5%. Non si sono fatte attendere le denunce della Confcommercio e della Confartigianato che hanno evidenziato come sia difficile ripartire in queste condizioni di assoluto abbandono che mette centinaia d’imprese con l’acqua alla gola.