Come depurare l’acqua del rubinetto con gli erogatori a rete idrica
L’Italia è il paese che maggiormente consuma acqua imbottigliata: nel Bel Paese, infatti, si arrivano a consumare ben 188 litri pro capite di acqua minerale in bottiglia. Quest’abitudine, però, è ultimamente sotto i riflettori di varie associazioni ambientaliste, che vogliono sottolineare il forte impatto ambientale che il consumo d’acqua in bottiglia ha sull’ecosistema, sia per la produzione di plastica extra sia per l’inquinamento causato dal trasporto via terra. Una delle alternative a cui maggiormente si ricorre è il consumo dell’acqua del rubinetto, depurata o da caraffe filtranti o da erogatori a rete idrica: la cosiddetta “acqua del sindaco”, infatti, risulta essere addirittura più controllata di quella imbottigliata. Unica pecca il sapore: essendo spesso addizionata di cloro per garantirne maggiormente la sicurezza può essere meno gradevole della sorella in bottiglia.
Per risolvere questo piccolo problema la soluzione è, come si è detto, depurare l’acqua del rubinetto con appositi filtri: si sente molto parlare delle caraffe filtranti, ma sono un’alternativa spesso scomoda e non adatta per le grandi quantità d’acqua. Chiunque si trovi con un consumo d’acqua superiore ai 50 litri per mese e non voglia continuare a spendere soldi e danneggiare l’ambiente con le bottiglie d’acqua dovrebbe scegliere di munire la propria casa di un erogatore a rete idrica.
Questi distributori vengono collegati alla rete idrica e riforniscono di acqua depurata: a seconda del modello si può scegliere se averla solo fredda e a temperatura ambiente o anche calda e, addirittura, addizionata di anidride carbonica, per avere l’acqua frizzante fatta in casa.
I vantaggi di installare un erogatore in casa sono molteplici, sia per il portafogli che per l’ambiente: la spesa per l’acqua, dopo l’investimento iniziale, verrà praticamente azzerata, e non ci sarà più bisogno di comprare e trasportare pesanti e costose bottiglie d’acqua, che se bruciate immettono dell’atmosfera molte sostanze nocive all’uomo e alla natura e che se abbandonate nell’ambiente possono impiegare anche mille anni a degradarsi.