Canone Rai 2013: si paga anche per i monitor con sincronizzatore TV
Differenze se installiamo il monitor a casa o in ufficio
Gennaio è arrivato e porta con se le scadenze di numerose tasse. Tra di esse una delle più contestate è senza ombra di dubbio il canone Rai. Il motivo di tanto astio nei confronti dell’abbonamento è dato dall’ampio numero di dispositivi per cui è obbligatorio pagarlo. Secondo il Regio Decreto del 1938 sono tenuti a pagare il canone tutti coloro che possiedono uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. In base a tale definizione sono tenuti a effettuare il pagamento anche i proprietari di monitor con sincronizzatore TV.
Questi dispositivi sono infatti soggetti al pagamento del canone. Attenzione però. Se installiamo il monitor a casa e paghiamo già l’abbonamento Rai, non dobbiamo sostenere alcuna spesa aggiuntiva. Le cose cambiano invece se vogliamo posizionare l’apparecchio in ufficio: in questo caso il dispositivo è soggetto all’abbonamento, dal momento chela legge stabilisce che il canone si paga per ogni luogo in cui è posizionato un apparecchio televisivo.
Non finisce qui, dal momento che gli uffici sono considerati luoghi aperti al pubblico, dovremo pagare una cifra più alta. Secondo quanto stabilito dalla legge, se l’apparecchio si trova in esercizi pubblici o comunque fuori dall’ambito familiare aumenta fino a toccare la cifra di 201,91 euro.
Attenzione quindi quando acquistiamo un monitor per il nostro PC dotato di sincronizzatore TV, possiamo rischiare di dover aggiungere al prezzo di cartellino anche la cifra del canone Rai.
Riportiamo di seguito una tabella in cui sono indicati tutti gli apparecchi per cui è necessario pagare il canone Rai.