Euro 2012, l’Olanda non si qualifica per i quarti: cosa non ha funzionato?
La squadra torna a casa senza riuscire a fare nemmeno un punto
Una delle più grosse delusioni dell’Europeo 2012 è indubbiamente costituita dall’Olanda. Gli uomini allenati da Van Marwijk sono arrivati alla fase finale della competizione con l’etichetta di favoriti appiccicata addosso, forti della vittoria nel 1988 e di tre accessi alle semifinali nelle cinque occasioni precedenti, ma soprattutto forte di una rosa con una qualità molto alta e impreziosita da alcuni fuoriclasse, fra cui Robben, Sneijder e Van Persie. Il girone in cui si sono ritrovati gli orange è stato definito “il girone di ferro”, ma tutti gli addetti ai lavori concordavano nel pronosticare il passaggio di Germania e Olanda; tuttavia solo i primi sono arrivati ai quarti, accompagnati però dal sorprendente Portogallo.
Difficile analizzare i motivi di un simile disastro, altresì perché non si è trattata di una semplice eliminazione, ma di una disfatta totale, considerato che l’Olanda è tornata a casa senza riuscire a fare nemmeno un punto. La sensazione è che un approccio mentale sbagliato abbia inciso in modo evidente, così come non sono da sottovalutare i fattori legati alla scarsa condizione di alcuni giocatori e ad alcune scelte tattiche discutibili di Van Marwijk.
La squadra uscita in modo tanto indecoroso da Euro 2012 è in buona parte quella arrivata alla finale, poi persa contro la Spagna, dei Mondiali del 2010, ma in alcuni giocatori è sembrata irriconoscibile. Gente come Robben e Van Persie è apparsa opaca e non è riuscita a fare la differenza, ma anche alcune decisioni tecniche hanno lascito perplessi, come quella di giocare insistentemente con due mediani, De Jong e Van Bommel, lasciando fuori Van Der Vaart, o come quella di insistere con una punta sola, invece di affiancare Huntelaar a Van Persie.
Se la prima partita è stata persa contro la Danimarca anche per un po’ di sfortuna, la seconda sconfitta, contro la Germania, ha evidenziato problemi di gioco e di finalizzazione; contro il Portogallo Van Marwijk ha provato a correre i ripari, ma a quel punto i problemi erano più legati a divisioni di spogliatoio che a fattori tecnici, e così è arrivata la terza sconfitta che ha condannato l’Olanda a una amara eliminazione. La federazione olandese sembra intenzionata a confermare il tecnico, ma è indubbio che ora è necessario un processo di rifondazione che riparta dalle stelle, punti sui giovani e miri a recuperare un’armonia perduta.