Guidolin, la storia del ct dell’Udinese
Uno degli allenatori più esperti della serie A
Oltre a essere il paese del catenaccio e del 4-4-2 l’Italia è anche il paese dei grandi allenatori, e Francesco Guidolin è uno di questi. In questi ultimi giorni il nome dell’allenatore dell’Udinese Calcio è sulle pagine di tutti i giornali sportivi del bel paese. Questo perchè per l’ennesima volta il tecnico non è riuscito a centrare la qualificazione alla fase a gironi della Champions, perdendo malamente ai rigori contro lo Sporting Braga, per un errore del giovane attaccante Maicousel che non riesce a imitare Pirlo dal dischetto.
Un’amara delusione che colpisce il tecnico veneto, il quale sfoga la sua rabbia anche ai microfoni di Sky nel dopopartita. Guidolin è il 10° tra gli allenatori italiani più presenti di sempre con 479 panchine in serie A, quindi anche uno tra i più esperti nel suo ruolo. La carriera di allenatore inizia in C2, con il Giorgione (nel 1986) squadra in cui milita da giovane, passando poi in C1, dove guida Fano, Empoli e Ravenna portando quest’ultima in serie B nella stagione 1992-1993. L’anno dopo debutta in serie A con l’Atalanta ma viene esonerato dopo appena 10 giornate di campionato. I primi successi arrivano a Vicenza dove conquista la promozione, la Coppa Italia e il 9° posto che proietta i berici in Coppa delle Coppe, eliminati dal Chelsea in semifinale.
Nel 2004 arriva in serie A con il Palermo e centra la qualificazione alla Coppa Uefa, ma a fine anno c’è l’esonero. Dopo lo scandalo Calciopoli del 2005, con il Genoa in serie B e l’anno al Monaco, nel 2006 inizia la sua avventura a Palermo e il suo tempestoso rapporto con il presidente Zamparini. In tre anni Guidolin viene esonerato e richiamato per ben quattro volte, riuscendo a centrare la qualificazione in Uefa per ben 2 anni.
Nel 2008 è al Parma dove in due stagioni ottiene la promozione e l’ottavo posto in serie A. Dal 2010 è l’allenatore dell’Udinese; raggiunge obiettivi importanti in campionato attraverso le sue abilità e la politica di valorizzazione dei giovani, da parte della società, ma non riesce a esplodere in Europa, colpa delle brucianti sconfitte ai preliminari, con l’Arsenal nel 2011 e quest’anno col Braga. Dopo le ultime esternazioni si temeva un abbandono da parte del tecnico, ma Pozzo ha rassicurato i tifosi con un perentorio “Non si muove da Udine“.