Homare Sawa, la bandiera della nazionale femminile di calcio Giapponese
La calciatrice che ha portato alla ribalta il calcio giapponese
Homara Sawa è una delle stelle del calcio femminile giapponese, la miglior calciatrice giapponese ha il merito di aver portato alla ribalta il mondo del pallone made in Japan. Sawa nasce a Tokyo e ha 33 anni, la sua passione per il calcio si manifesta già a sei anni ma, la sua carriera inizia per caso. Fu l’allenatore del fratello ad accorgersi di lei quando, in modo del tutto casuale, venne invitata a prendere parte a una partita, Homara entra in campo e immediatamente tira un siluro di punta segnando immediatamente, restano tutti a bocca aperta.
All’epoca le ragazze non giocavano a livelli professionistici, era molto difficile dal momento che gli allenamenti si svolgevano dopo le ore di lavoro; Sawa era costretta ad allenarsi con i ragazzi ma rimaneva in panchina per via del regolamento.
Diventa professionista a 15 anni ma e l’anno scorso è avvenuta la svolta; la nazionale di calcio Giapponese, il Nadeshiko, la convoca nella Coppa del Mondo svoltasi a Francoforte. La partita decisiva è contro gli Stati Uniti, nella finale entra nel secondo tempo e segna immediatamente un gol, si va sul 2-2 e nonostante i tempi supplementare, la partita termina ai rigori. Il Giappone si aggiudica la Coppa per la prima volta, mai nessuna squadra d’oriente c’era riuscita, portando alla ribalta il calcio femminile del Giappone.
Nelle attuali Olimpiadi di Londra 2012 la Sawa è impegnata con la sua nazionale. Non è al top della condizione ma sottolinea come la sua volontà e quella delle compagne è di aggiudicarsi la competizione; anche l’allenatore è dello stesso avviso e nessuno ha voglia di deludere i tifosi dagli occhi a mandorla. Proprio alla vigilia dei Giochi Olimpici erano circolate voci circa il suo ritiro ma la Sawa ha prontamente smentito tutto; intervistata dalle televisioni tutto il mondo dice che un giorno si ritirerà, com’è giusto che accada, ma si augura che quando questo accadrà il calcio femminile sia considerato al pari di quello maschile.