Il Milan Lab
Centro all’avanguardia per il recupero dagli infortuni
Quando si parla di infortuni e di recupero dei giocatori rossoneri spesso si parla di Milan Lab. Si tratta di una struttura voluta nel 2002 dal professore Jean Pierre Meersseman, il quale racconta di aver avuto l’idea dopo che il calciatore Redondo fu dichiarato idoneo alle visite mediche, per poi stirarsi dieci giorni dopo e non riprendersi completamente mai più. Secondo il luminare belga era necessario ideare un complesso che considerasse il giocatore nella sua totalità, in modo da garantirgli un benessere psicofisico completo e una possibilità di recupero definitivo dagli infortuni.
Il laboratorio di Milan Lab è situato all’interno del centro sportivo di Milanello e fin da subito è apparso all’avanguardia per gli strumenti e gli attrezzi presenti, nonché per l’incredibile mole di dati che vengono elaborati. In base a ogni visita medica, cura o carico di lavoro negli allenamenti ogni singolo giocatore diventa il titolare di un impianto di dati che ne caratterizzano il lavoro successivo e che torna utile per far sì che renda al massimo delle sue potenzialità, per recuperare dagli infortuni e per prevenirli. L’analisi in questione poggia su tre aspetti che identificano ogni singolo soggetto: condizione strutturale, condizione psicologica e aspetti biochimici. L’equilibrio di questi tre fattori è alla base dello stato di benessere psicofisico e il fine ultimo di Milan Lab è quello di curare eventuali squilibri di uno o più di questi elementi.
Milan Lab è stato un centro all’avanguardia per svariati anni ed è stato fautore di svariati recuperi dei giocatori del Milan e non solo, considerato che spesso nel laboratorio sono andati a curarsi giocatori provenienti da tutto il mondo. Tuttavia negli ultimi anni la struttura non è stata esente da critiche ed è finita nell’occhio del ciclone per la gestione non propriamente impeccabile degli infortuni di Ronaldo, Kakà e Borriello e, più recentemente, per le patologie non tempestivamente diagnosticate, o curate, che hanno colpito Gennaro Gattuso, Antonio Cassano e Pato.