Il Napoli vince la Coppa Italia 2012
Gli azzurri battono 2-0 gli juventini all’Olimpico di Roma
Lacrime e festeggiamenti all’Olimpico ieri sera. Le lacrime del Pocho di gioia o di addio e i festeggiamenti del suo Napoli che entra di nuovo nella storia d’Italia dopo ventidue anni. Beffata dunque la favorita Juventus che dopo l’en plein di risultati positivi di questa stagione viene fermata dal Napoli di Mazzarri. Un Napoli aggressivo e deciso quello di ieri sera che si aggiudica meritatamente la Coppa Italia 2012 regalando finalmente un prezioso trofeo ai suoi tifosi, quei tifosi calorosi e irrefrenabili che a fine partita si sono riversati in campo per abbracciare i loro idoli.
La partita è stata movimentata e a ritmo elevato con continui capovolgimenti di fronte. Protagonista De Sanctis nel primo tempo con una parata su tiro di Marchisio che manda in calcio d’angolo e su una punizione di Del Piero sul finire del primo tempo. Da segnalare un episodio dubbio in cui Aronica interviene con un calcio su Marchisio in area ma l’arbitro non vede e non fischia un rigore netto. Al 63esimo minuto della ripresa ne fischia invece uno per il Napoli per intervento di Storari su un Lavezzi più in forma che mai. Cavani dal dischetto non sbaglia e è l’inizio della favola partenopea. L’Olimpico è in delirio.
Il Napoli si chiude in difesa e comincia l’arrembaggio bianconero. Bonucci dal limite dell’area calcia nell’angolino destro ma il portiere napoletano non si fa sorprendere e interviene tempestivo. Al 74esimo Pepe di sinistro viene deviato da Quagliarella, che nel frattempo ha sostituito Del Piero, e un miracolo del solito De Sanctis lo respinge in calcio d’angolo. Ma si interrompono definitivamente i sogni di rimonta della Juve, quando Inler cede la palla a Pandev che verticalizza per Hamsik il quale conclude di destro in diagonale. È 2-0 per il Napoli. La finale di Coppa Italia si conclude con una gomitata di Quagliarella ad Aronica che gli costa l’espulsione.
Napoli esplode e sulle note di O surdato nnammurato, i campioni di Mazzarri sfilano sotto la curva con le urla liberatorie di chi finalmente ce l’ha fatta, di chi dopo anni di investimenti e sacrifici torna a far sentire la sua voce, torna a far sentire la sua presenza tra le grandi d’Italia.