Interrogatori fiume per Doni e Carobbio
La Federcalcio apre il secondo filone d’inchiesta
La telenovela dell’inchiesta sul calcio scommesse è arrivata alla seconda fase. Cristiano Doni e Filippo Carobbio sono stati interrogati pochi giorni fa dalla Procura della Federcalcio, a Roma e Milano, in due sedute lunghissime di 3 e 7 ore.
L’interrogatorio più atteso era senz’altro quello dell’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, già squalificato per tre anni e sei mesi dalla giustizia sportiva per la combine di Atalanta-Piacenza, emersa dopo la prima parte dell’inchiesta. Tre ore abbondanti di colloquio durante le quali i procuratori Palazzi, Squicquero, Pinna e Traini hanno cercato di far chiarezza sulle presunte manipolazioni delle gare Ascoli-Atalanta e Padova-Atalanta.
Il passaggio più interessante del lungo interrogatorio ha riguardato però Atalanta-Pistoiese della stagione 2000-01, gara combinata secondo le dichiarazioni recentemente rilasciate dallo stesso Doni, e per la quale la giustizia sportiva si era già mossa infliggendo sei punti di penalizzazione all’Atalanta ma assolvendo in seguito al ricorso presentato dalle società coinvolte i protagonisti della vicenda. Ora la vicenda è chiusa a causa della prescrizione, ma per ricostruire fatti rilevanti, la Figc può anche indagare su vicende prescritte e non è da escludere, quindi, che Doni sarà risentito per questo episodio.
Ancora più lungo l’interrogatorio di Carobbio che al termine del colloquio con i procuratori non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Il calciatore spezino avrebbe confermato davanti ai procuratori romani quanto già dichiarato davanti ai magistrati di Cremona, parlando dei tentativi di combine avvenuti su diverse partite di serie B tra le quali Albinoleffe-Pisa, Albinoleffe-Salernitana e Albinoleffe-Frosinone della stagione 2008/09 e i match del Grosseto contro Mantova, Ancona, Reggina ed Empoli della stagione 2009/10.